Poeta italiano. Uomo di corte e
precettore di Lorenzo de' Medici, fu dottore in legge, letterato e allievo di G.
Galilei, che difese nella satira IV, del 1623. Nelle sue otto satire (pubblicate
postume nel 1751 e, l'ultima, nel 1904), in linea con la tradizione ariostesca,
stigmatizzò i vizi del suo tempo, il lusso, l'incostanza,
l'avidità di denaro (Firenze 1579-1641).